Questa storia è come ce ne sono tante. Di vita quotidiana e di sopravvivenza. Di affidamento alla provvidenza. I lavori si cominciano e poi… chissà forse ci vorrà del tempo o magari resterà solo un sogno. Ma sognare non costa molto e di determinazione, nel poco, gli indiani ne hanno in abbondanza tanto da insegnare.
Questa è la storia di un ponte. Un ponte tra noi e il Tamil Nadu. Un ponte tra due coppie di sposi; una coppia che vive nel ben più opulento Occidente e un’altra nel poverissimo emisfero asiatico, dove bisogni e necessità regolano, ogni giorno, la quotidianità. Cinquanta anni di matrimonio l’una, e soltanto quattro l’altra. Francesco e Pushpa, che in lingua tamil signifi ca “fiore” sono una coppia di sposi che abitano nel villaggio di Kadambangkudi (zona Tanjore).
Si sono sposati nel 2012. Non hanno figli. Lui è un tecnico, ma senza nessun certificato, ed ha imparato ad aggiustare moto e biciclette, così guadagna un po’. Nel villaggio non trova sempre lavoro, perciò va in giro per guadagnare. La moglie lavora in una pasticceria. Con l’aiuto dei genitori hanno cominciato a costruire una casa, che ancora ma non è completata.
Patrizio e Lia sono romani. Vita tranquilla e tre fi gli. Una visita in India con l’Apis nel 2009 e ora una tranquilla pensione. In occasione dell’anniversario di matrimonio hanno inviato all’Apis una mail con questa proposta.
Cara Federica e care amiche e amici dell’Apis In occasione dei nostri “primi 50 anni”, con Lia avevamo pensato di incanalare su un piccolo “progetto/aiuto” dell’India, eventuali doni che parenti ed amici intendevano farci. In tal senso Federica ci ha messo in contatto con Suor Alfonsa che ci ha proposto di aiutare una giovane famiglia di Kadambangkudi – Tanjore. Abbiamo quindi informato di ciò i nostri amici chiedendo loro di inviare eventuali offerte all’APIS tramite il consueto c/c bancario specifi cando come causale: “per Francesco e Pushpa”.
Ci risulta che ciò sta già avvenendo in questi giorni e noi siamo particolarmente contenti dell’idea che una vecchia famiglia italiana possa contribuire ad aiutare una giovane famiglia indiana. Ringraziamo quindi l’APIS, Federica e tutti voi, membri attivi dell’associazione, per averci consentito di fare questa iniziativa.