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Il nostro viaggio in Tamil Nadu

Il nostro viaggio in Tamil Nadu

I miei cari genitori, la mia cara famiglia, e la mia cara Apis! Quante volte i miei amati genitori mi chiesero di partire con loro nella loro India… «Abbiamo molti amici laggiù, vedrai con quali sorrisi saremo accolti»

Quante volte ho dovuto rispondere: “Non quest’anno, … ma andrò”! Quali fossero le profonde ragioni che ispirarono il loro interesse verso questa vastissima porzione dell’India del Sud mi sono tuttora sconosciute.

Sebbene, entrambi, fossero sempre stati animati da una sensibilità umana concreta e da una forte curiosità per tutto ciò che è “nuovo”, questi due elementi innati hanno costituito i fattori propulsivi di una prima bozza di progetto per la realizzazione di un velivolo che li conducesse in quella Terra, dove qualcosa di molto forte e potente, molto più grande, deve aver dato loro l’energia per generare questa Idea e cioè quella di partire proprio lì, in India del Sud… Oltre ogni nostra percezione razionale … A questo proposito qualche mese fa leggevo alcuni appunti riguardanti l’arte e capitai su questa riflessione.

Poco prima della sua scomparsa il pittore Pieter Bruegel il Vecchio realizzava, nel 1568, una delle sue ultime opere “La parabola dei ciechi”. Ora, a detta degli esperti in materia, il messaggio che l’artista ha voluto trasmettere tramite di questa sua opera è il seguente: “La percezione è uno strumento, un organo dell’anima, che deve essere perfezionato al fine di comprendere senza filtri la realtà e la verità”. Ciò detto, quest’anno finalmente anch’io ho posato i piedi per la prima volta in terra indiana e allo stesso modo ne sono rimasto avvinto!

Costituendo così una straordinaria carovana composta da mia moglie Isabelle le mie figlie Julie e Cléménce, dal mio fratellino (scrivo questo solo per ringiovanirlo) e la sua magnifica famiglia. Fu così che anch’io ho “intravisto”, quelle accoglienti arnie indiane, la dimensione vastissima di una terra, l’India del sud, affascinante e INCREDIBILE (come Mamma e Papà usavano definirla) e per me assolutamente inimmaginabile prima; luogo che loro tanto amarono e che, di fatto, ci inducono ad amarlo ora anche noi, ormai «Api» dell’Apis.

Non credo di essere in grado, almeno per ora, di aggiungere molto di più, sennonché questo nostro viaggio è stato paragonabile al primo impatto con un’onda anomala, una tempesta degna di cronaca, non necessariamente negativa anzi, tutt’altro, perché un evento naturale, così violento e dolce, richiede e merita ben più tempo per una corretta assimilazione e analisi interiore.

La mia gratitudine è rivolta a voi tutti membri dell’Apis e a voi Padri Salesiani che ci avete accolto curando ogni dettaglio di questo nostro Viaggio rendendolo ancora più ricco ed emozionante. E alla mia famiglia tutta!

Con grande affetto. GOD BLESS YOU!!!

Lorenzo Catarinetta

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