Dopo 20 giorni di viaggio nel Tamil Nadu, visitando infinite realtà indiane meravigliose, arriviamo alla nostra ultima fermata: la scuola di Boomayapuram. Scuola in realtà in via di costruzione. La nostra vera scuola è stata la “parrish”, cioè la parrocchia, dove i bambini facevano ormai da qualche mese regolarmente le lezioni. Un unico spazio per tutti, ogni angoletto era occupato per una classe diversa.
La loro vecchia scuola era stata distrutta perché pericolante e potevo vedere i lavori della nuova scuola Apis andare avanti giorno per giorno, proprio a fi anco alla chiesa. I bambini si fermavano spesso a giocare quando uscivano dalle lezioni e sembravano davvero molto felici e ansiosi di poterci ritornare. Sono stata sempre ospite dei padri Salesiani in una grande casa salesiana a Keela Eral a mezz’ora di strada da questo piccolo villaggio. A volte prendevo l’autobus che attraversava un deserto di terra pieno di buche e dove sentivi di essere davvero in mezzo al nulla, ma era una sensazione fantastica. Poi, l’esperienza di viaggiare in autobus indiani regolari la consiglio a tutti, senza vetri nelle finestre, né porte… è una vera avventura!
L’esperienza a Bommaiyapuram è stata l’ultima del viaggio, ma con i bambini è stata la più ricca e la più povera allo stesso tempo. Ho trovato la “ricchezza” nei loro sguardi, nei sorrisi fi ssi, nell’energia e voglia di imparare, nella dolcezza e cura delle maestre.
Erano davvero felici, che noi fossimo lí proprio per loro..
Il villaggio era molto povero. Le case e lo stile di vita erano davvero semplici e questo mi è arrivato al cuore. Appena dietro la scuola c’era un enorme spazio di terra pieno d’immondizia e i bambini ci giocavano sopra. Si avvicinavano spesso alla scuola bambini di strada che volevano curiosare.
Durante la nostra attività scolastica (eravamo io e un ragazzo italiano anche lui musicista, Matteo) abbiamo fatto giochi musicali con i bambini dividendoli in classi sempre dentro la chiesa parrocchiale. Abbiamo insegnato loro canzoni molto graziose in inglese, fatto insieme giochi di gruppo come il trenino, le belle statuine, esercizi d’improvvisazione vocale, body percussion e tante attività.
Per me come musicista e insegnante è stata un’esperienza incredibile! Mi sono resa conto che i bambini indiani non sono portati necessariamente a concentrarsi sull’intonazione delle melodie come i nostri bambini europei, ma urlano. Urlano di felicità. Tutti volevano partecipare ai giochi e sentivano le nostre musiche sulla pelle e molto forte il ritmo dentro loro stessi. Quel loro entusiasmo mi ha davvero rapita…
Lasciando da parte il caldo, che ad agosto era fortissimo, non volevo mai finire le lezioni. Sono stata sempre scalza insieme a loro, abbiamo condiviso davvero dei giorni bellissimi e siamo anche stati testimoni giorno per giorno della costruzione della scuola accanto alla parrocchia.
Anche le mamme della scuola e altre donne del villaggio aiutavano: caricavano bacinelle piene di calce e mattoni e lavoravano come gli uomini per costruire la scuola per i loro bambini. La forza fi sica che hanno queste donne in India è unica. Ti rendi davvero conto di quanto siamo deboli noi, sia moralmente che fisicamente.
Un giorno particolare è stato quando hanno terminato i lavori di alzato della scuola e gli operai hanno fi nito il tetto. Era il giorno della Indipendenza dell’India, il 15 agosto 2017, e il direttore della scuola ha fatto una preghiera con i bambini davanti alla scuola e hanno cantato un inno. I bambini erano tutti molto seri e composti, hanno pregato in silenzio e poi è stata fatta una benedizione a tutti noi e anche alla scuola. È stato un momento davvero emozionante e mi hanno fatto salire su una lunga scala di bambù fi no al tetto. Da lassù potevo vedere tutto: la scuola, la parrocchia, i bambini raccolti sotto e l’intero villaggio di Bommaiyapuram.
Ho amato immensamente quel villaggio e quei bambini. Ho imparato cos’è sentirsi felici senza letteralmente nulla di materiale. La spiritualità che respiravo attraverso loro era incredibile, a partire dal loro coinvolgimento nella preghiera sin dalla mattina prima di cominciare la scuola.
Posso dire che il mio mese in India, girando tante scuole del Tamil Nadu è stato bellissimo, ma l’ultima settimana al villaggio di Bommaiyapuram mi è rimasta fortemente segnata nel cuore.