Se “Parigi val bene una messa” come affermò nel 1593 Enrico IV prima di salire al trono di Francia, anche diventare sostenitore di un bambino in India è una esperienza che vale davvero la pena provare. Questo per tre motivi.
Il primo è certamente “fare del bene”, cioè essere spinti da un moto del cuore a sostenere con un aiuto concreto e palpabile, ma anche visibile e emotivamente coinvolgente, un bambino in difficoltà. Una visione a largo raggio, una proiezione verso il futuro che ti coinvolge e ti fa sentire più vicino a questo straordinario paese: l’India!
Secondo motivo: “far crescere se stessi e i propri cari”. Questo nella consapevolezza di un interscambio che solo apparentemente sembra essere in favore di chi si sta aiutando economicamente, ma che ben presto diventerà motivo di stimolo, crescita e di insegnamento per i più piccoli; questo vi regalerà un senso profondo di gratitudine e di empatia con questa incredibile realtà: l’India!
Terza e ultima ragione. L’ultima, ma non per questo la meno importante: “il viaggio”. Poter cominciare ad immaginare (e quindi decisamente a desiderare) di andare a trovare Quel bambino o bambina che magari nel frattempo è diventato grande, magari si è appena laureato o è in procinto di sposarsi o di cominciare una nuova vita.
E allora, con la stessa naturalezza con la quale si può pensare di farlo per un figlio, o magari un nipote che non si vede da tempo si comincia a programmare e, forse, un po’ a partire. E qui si ritorna al tema del Viaggio che, come avrete capito, in questo Notiziario è il centro della nostra attenzione! Perché anche tutto ciò che avviene prima di partire (o di pensare di farlo) è importante e bello. E può essere contemplata sia nella vita solitaria di un single, sia per una famiglia.
Se questa condivisione diviene poi un impulso concreto a partire allora, cari miei, l’obbiettivo è stato raggiunto. Perché quando l’India chiama, il cuore risponde. Perché se forse non sarà possibile che tutti voi andiate in India, è vero anche che sarà l’India a venire da voi attraverso la cura di un bambino, per mezzo della nostra associazione o anche soltanto grazie alle pagine di questo Notiziario.
E sarà per voi un crescere insieme al bambino/a di cui avete deciso di prendervi cura ma sarà di importanza vitale anche per lui (o lei) sapere che Qualcuno dall’altra parte “Se SOSTEGNI A DISTANZA Un bambino. Una Storia. Un viaggio. 71 APIS del mondo se ne prende cura e lo sostiene nella sua crescita.
Tutti i bambini prima o poi manifestano questo desiderio che esprimono nelle lettere che inviano ai loro amici lontani: “Perché non vieni a trovarmi?”. Ecco, questo è il “click” il segnale che qualcosa è scattato per entrambi e che le distanze, oramai, si sono avvicinate.
Per questo – e per esperienza personale – quando mi reco in India vado sì a verifi care vecchi e nuovi progetti, a visionare work in progress, ma anche (e soprattutto) ad incontrare i nostri (e i vostri) bambini e bambine. E sempre offriamo la possibilità a chi vuole incontrare il proprio pupillo di venire e vedere… “Veni, vidi, vici”… diceva Giulio Cesare, e quando ti capita di “venire” e “vedere”, ti capita anche di “vincere”. Che cosa? L’India. Un’emozione straordinaria. Un’esperienza di vita che ti riporterà a casa cambiato. Chi ci è venuto come viaggiatore Apis per incontrare qualcuno, sa che la gioia è immensa e la commozione non ha eguali.
Come è accaduto a Stefania Francescangeli e il nostro Fabio Chimenti (in India per la seconda volta) è stata l’occasione di un incontro tanto desiderato! Ma anche per chi voleva venire a fare un semplice viaggio accade lo stesso miracolo anche solo restando spettatrice o spettatore di questi straordinari incontri.
E si finisce, alla fine, per diventare mamme o papà “adottivi” di una creatura. Come è successo nell’ultimo viaggio a Eleonora e Vincenzo Brasca, a Luisa Caporilli, a Liana Cannichella, che da due è passata a ben quattro bambini.
Tutto questo lo testimonio per esperienza, perché sono al mio settimo viaggio; lo so perché sono anche io “sostenitrice a distanza” di tre bambini (e di altri sei o sette che si sono avvicendati nella mia storia all’interno Apis e che hanno terminato i loro studi, si sono laureati o sono rientrati in famiglia dopo una vita difficile da orfani); e lo verifico puntualmente perché sono ormai tanti anni che mi occupo di questo settore che defi nisco il “cuore pulsante” di questa associazione.
Insomma: cominciare ad essere sostenitore a distanza, materialmente e spiritualmente, di un bambino o di una bambina del Tamil Nadu signifi ca davvero cominciare un lungo Viaggio!
Un viaggio virtuale che porterà l’India a casa tua, o forse solo un periodo di interregno che ti prepara a un altro tipo di Viaggio: quello dentro te stesso o nel cuore più vero e dolce della nostra India…